Email: un po’ di storia

Nel 1971 Ray Tomlinson, programmatore statunitense impegnato nello sviluppo di ARPANET (la rete di computer del Dipartimento della Difesa americano, embrione di Internet), tentò l’invio di un messaggio da computer a computer. Il ricercatore americano sviluppò un software che permetteva di far comunicare le diverse persone che lavoravano ad ARPANET utilizzando il computer. Sempre a Tomlinson si deve l’invenzione della chiocciola, essenziale nel testo dell’indirizzo perché serviva – allora come oggi – a far capire a chi doveva essere inviata l’email.

A proposito, sapevi che i primi indirizzi mail riportavano il nome dell’autore e quello del computer a cui doveva essere spedito il messaggio (es. nomemittente@nomecomputer)?

In realtà i primi tentativi di invio di messaggi di posta elettronica risalgono al 1965: un gruppo di ricercatori del MIT di Boston elaborarono Mailbox, un programma che però era meno sofisticato di quello sviluppato 6 anni dopo.

La popolarità acquisita da questo strumento permise la creazione delle prime mailing list: infatti, anche i non addetti allo sviluppo di ARPANET iniziarono a utilizzare questo mezzo di comunicazione. Eppure, la vera svolta fu l’arrivo degli ISP (Internet Service Provider), con cui divenne possibile connettere persone geograficamente molto lontane tramite un computer.

Per arrivare ai servizi di posta che conosciamo oggi si devono però attendere gli anni ’90: Outlook, Yahoo Mail, Hotmail e infine Gmail, sono i client di posta più utilizzati. Nel 2005 si è giunti all’utilizzo di servizi di posta elettronica certificata (PEC) come quelli utilizzati dalle Pubbliche Amministrazioni e dalle Aziende. I messaggi inviati con indirizzi PEC hanno lo stesso valore legale di una tradizionale raccomandata con avviso di ricevimento.
 

Come funziona l’email?

Il servizio email prevede il trasferimento di messaggi tra due dispositivi attraverso un sistema di comunicazione dati composto da client e server. La logica sottostante a questa architettura è molto simile a quella della posta tradizionale: i server sono i nodi in cui viene raccolta e smistata la corrispondenza, mentre i client sono coloro che ricevono e inviano la posta.

Semplificando ulteriormente, il client è utilizzato per accedere a una casella di posta elettronica e per inviare o ricevere messaggi (ad esempio Outlook, cui si accede tramite pc, tablet o smartphone), mentre il server assicura che i messaggi vengano immagazzinati, spediti e consegnati correttamente.

 

Modello di servizio

Scopo del servizio di posta elettronica è il trasferimento di messaggi da un utente a un altro attraverso un sistema di comunicazione dati che coinvolge i client agli estremi (attraverso opportuni software di posta elettronica) e dei server di posta attivi presso i rispettivi fornitori del servizio come nodi di raccolta/smistamento dei messaggi interni alla rete.

Ciascun utente può possedere una o più caselle di posta elettronica, sulle quali riceve messaggi che vengono conservati. Quando lo desidera, l'utente può consultare il contenuto della sua casella, organizzarlo e inviare messaggi a uno o più utenti.

L'accesso alla casella di posta elettronica è normalmente controllato da una password o da altre forme di autenticazione.

La modalità di accesso al servizio è quindi asincrona, ovvero per la trasmissione di un messaggio non è necessario che mittente e destinatario siano contemporaneamente attivi o collegati.

La consegna al destinatario dei messaggi inviati non è garantita. Nel caso un server SMTP non riesca a consegnare un messaggio ricevuto, tenta normalmente di inviare una notifica al mittente per avvisarlo della mancata consegna, ma anche questa notifica è a sua volta un messaggio di posta elettronica (generato automaticamente dal server), e quindi la sua consegna non è garantita (se il problema è relativo all'apparecchio usato dal mittente non sarà possibile effettuarla).

Il mittente può anche richiedere una conferma di consegna o di lettura dei messaggi inviati, però il destinatario è normalmente in grado di decidere se vuole inviare o meno tale conferma. Il significato della conferma di lettura può essere ambiguo, in quanto aver visualizzato un messaggio per pochi secondi in un client non significa averlo letto, compreso o averne condiviso il contenuto.

email Indirizzi di posta elettronica

A ciascuna casella sono associati uno o più indirizzi di posta elettronica necessari per identificare il destinatario. Questi hanno la forma nomeutente@dominio, dove nomeutente è un nome scelto dall'utente o dall'amministratore del server, che identifica in maniera univoca un utente (o un gruppo di utenti), e dominio è un nome DNS.

L'indirizzo di posta elettronica può contenere qualsiasi carattere alfabetico e numerico (escluse le vocali accentate) e alcuni simboli come il trattino basso (_) e il punto (.). Molto spesso può tornare utile agli utenti usufruire dei servizi di reindirizzamento, usati per inoltrare automaticamente tutti i messaggi che arrivano su una casella di posta elettronica verso un'altra di loro scelta, in modo che al momento della consultazione non si debba accedere a tutte le caselle di posta elettronica di cui si è in possesso ma sia sufficiente controllarne una.


I protocolli email

L’innovazione tecnologica ha rivoluzionato il mondo dell’email. Il crescente utilizzo di questo mezzo, insieme alla necessità di disporre del servizio in qualsiasi momento e su più dispositivi, ha portato ad una vera e propria evoluzione dei protocolli con cui vengono gestiti i messaggi.

Il protocollo di comunicazione è un insieme di regole che definisce le modalità di comunicazione tra due o più entità. I protocolli tipicamente impiegati sono:

  • POP3/SMTP: è un protocollo di comunicazione che crea una copia locale delle mail in arrivo sull’account e cancella le originali dai server. Un vantaggio di questo protocollo è che è possibile accedere all’account email anche quando il dispositivo è offline. Tuttavia, le informazioni sono disponibili solo localmente e solo sul dispositivo su cui è configurato l’account.
  • IMAP (Internet Message Access Protocol): questo tipo di protocollo risale al 1986 ed è una buona soluzione per chi ha la necessità di aver sincronizzata la posta elettronica su tutti i propri dispositivi (desktop e mobile). Tuttavia presenta due limiti: la posta inviata è disponibile solo sul dispositivo in cui è stato configurato l’account. Inoltre, lo spazio disponibile di archiviazione è uguale allo spazio che il provider riserva sul server.
  • ActiveSync: fa riferimento ad un sistema di sincronizzazione delle email cloud-based come quello del protocollo IMAP. Tuttavia, a differenza di quest’ultimo, il protocollo ActiveSync consente di sincronizzare anche i calendari, la rubrica e le attività.

Il protocollo ActiveSync è ormai molto diffuso. Essendo compatibile con qualsiasi sistema operativo, è la tecnologia ideale per chi lavora da più postazioni e ha la necessità di accedere al servizio tramite diversi dispositivi.

Ecco un esempio pratico: sei fuori ufficio e devi rispondere ad una mail importante che hai ricevuto sul tuo PC. Per farlo, ti basterà accedere alla casella di mail tramite qualsiasi altro dispositivo. Da qui puoi anche controllare le tue attività e gli appuntamenti. Tutto questo è possibile grazie ad ActiveSync, che consente di passare da un device all’altro senza interrompere o perdere parti del tuo lavoro.



Miércoles, Octubre 9, 2024



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